Viale S.Francesco, 112
0874 461101
0874 461730
info@comune.toro.cb.it
comune.torocb@legalmail.it

Arte e Monumenti

I - Tra gli edifici di rilievo di questo Comune vi è il Convento di S. Maria di Loreto, posto nella parte più alta dell’abitato, in posizione amena e panoramica. Edificato nel 1592 dalla confraternita omonima, fu affidato ai Frati Minori Osservanti. Vi amava soggiornare il Cardinale di Benevento Orsini, il quale, una volta divenuto Papa Benedetto XIII (1724), diede in dono al convento, in ricordo della sua permanenza, una tela di grandi dimensioni della Madonna di Loreto, che reca la data 1727. Altre opere di rilievo sono: la statua quattrocentesca della Madonna della tenerezza di recente riportata al primitivo splendore dopo averla liberata dalle incrostature settecentesche, il Crocifisso ligneo, databile intorno al 1719, opera dello scultore oratinese Carmine Latessa, che si impone per il modo di condurre il panneggio ed i capelli trattati in maniera filiforme fino a raccogliersi in ampi ricci sulle spalle; San Nicola di Bari e altri quattro santi, interessante tela firmata dal campobassano Nicola Felice nel 1657, quale exvoto in occasione della peste del 1656; la Madonna della Salute tra San Francesco e il Cardinale Orsinila tela La Madonna intercede presso Cristo per una carestia, del pittore Ciriaco Brunetti (Oratino 1723 – 1802), realizzata in occasione della terribile carestia del 1764; il chiostro sulle cui pareti si trova un ciclo di affreschi raffiguranti scene di vita francescana, eseguiti negli anni Venti del Settecento, dell’ancora poco noto pittore Bartolomeo Mastropietro originario di Cercemaggiore. 
 

chiostro_1.jpg
chiostro_2_w.jpg_hid
chiostro_10_w.jpg_hid
chiostro_12_w.jpg_hid
chiostro_3_w.jpg_hid
chiostro_6_w.jpg_hid
chiostro_8_w.jpg_hid
chiostro_7_w.jpg_hid
chiostro_9_w.jpg_hid
chiostro_11_w.jpg_hid
chiostro_13_w.jpg_hid
chiostro_5_w.jpg_hid
chiostro_4_w.jpg_hid
 Gli Affreschi del Chiostro
 
Disegnati dagli alunni della scuola media.
Le illustrazioni (i disegni dei ragazzi e le foto di Gino Palladino) sono desunte  da: Scuola Media di Toro, "Calendario 2000", Palladino editore, Campobasso 2000.
 
 
sanroccoII -  Di piccole dimensioni, fuori dalle mura abitate (extra moenia) tra il XVI e il XVII secolo fu costruita la chiesa di S. Rocco. Adagiata sul “rapillo”, roccia arenaria, è dotata di un solo altare ai piedi di una nicchia in cui è posta la statua ottocentesca di San Rocco. Nel corso del 1985, questa piccola chiesa fu al centro della cronaca italiana, perché si gridò al miracolo. Migliaia di pellegrini e credenti accorsero per verificare uno strano gioco di luci che lasciava intravedere sulla superficie smaltata della nicchia il volto e il corpo di Cristo.
Segno tangibile della devozione al Santo di Montpellier, festeggiato con il tradizionale Convito, la messa solenne e la processione il 16 agosto, è la suggestiva porta di bronzo realizzata nel 2004 dallo scultore romano Piero Casentini su iniziativa dell’artista Michele Paternuosto con il contributo dei devoti.
Per saperne di più sulla cappella, il culto e il miracolo 
Leggi Aspetti del Culto popolare di San Rocco a Toro
 
 
  
III - Risalente al secolo XI è la chiesa parrocchiale del SS. Salvatore. Della struttura originaria non rimangono che alcuni elementi costituiti da due capitelli sormontati da figure di pesci nei tre spigoli. L’edificio fu ricostruito più volte a seguito di numerosi terremoti, quali quello del 1456 e quello del 1688. Fu distrutto completamente dal sisma del 26 luglio 1805; furono necessari diversi anni per la sua ricostruzione e per la riapertura al culto, avvenuta nel 1828. Del 1885 è la scalinata in pietra a due rampe semicircolari. Il campanile fu completato nel 1894.Danneggiata dal terremoto nel 1913, la chiesa fu riaperta dopo due anni. Gravemente lesionata, infine, dal terremoto di San Giuliano del 2002 è stata chiusa per oltre dieci anni e riaperta al culto il 23 agosto 2013.
All’interno si conserva una tavola di fine Cinquecento, collocata dietro l’altare maggiore, raffigurante la Madonna tra San Francesco e San Nicola, attribuita al pittore Giovan Vincenzo d’Onofrio detto il Forli, perché nativo del piccolo paese pentro Forli del Sannio. Di particolare rilevanza la scultura lignea della Madonna del Rosario, opera dello scultore Carmine Latessa, portata a termine nel 1719, anno dell’improvvisa morte del giovane artista oratinese, che fu allievo a Napoli di Giacomo Colombo.
Da segnalare, infine, il reperto di maggior pregio della chiesa: una stele funeraria in pietra co niscrizione romana risalente al terzo secolo, successivamente scavata e utilizzata come fonte battesimale, caratterizzata da bassorilievi raffiguranti scene di caccia con di animali in lotta tra loro. 
 
 
 
IV - Nella piazza antistante la chiesa, un tempo detta Piazza della Chiesa e dal 1945 Piazza Luigi Alberto Trotta, è collocato il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale inaugurato il 25 agosto 1920. Nel corso del secondo dopoguerra, alle quattro lapidi iniziali, contenente i nomi dei caduti della Grande Guerra, sono state affiancate le lapidi con i nomi dei caduti, militari e civili, della Seconda Guerra Mondiale.
   
 
V - Di rilevante interesse storico la casa della famiglia Trotta. La costruzione sorge nei pressi della chiesa madre, in Piazza Luigi Alberto Trotta, medaglia d’argento e di bronzo al valor militare. In memoria di Luigi Alberto Trotta dell’eroe caduto nel secondo conflitto mondiale, sulla facciata della storica dimora sono incastonati il busto e la lapide commemorativa, opere del famoso scultore Duilio Cambellotti.